Oggi, l’interazione uomo-macchina si basa ancora ampiamente sulle interfacce grafiche che utilizzano il mouse e la tastiera per eseguire le attività. Ma i progressi tecnici e la volontà di rendere l’esperienza utente più ergonomica, più naturale e più ludica, tendono ad affrancare questa interazione dai dispositivi mediatori. È la base delle cosiddette interfacce «naturali» che raggruppano sia le interazioni tattili che quelle 3D. Il punto in comune è che mettono al centro del loro sistema il corpo dell’utente. Ma le interfacce 3D vanno oltre le interfacce tattili perché non si limitano alle sole dita dell’utente; l’intero corpo e i possibili movimenti sono presi in considerazione.
Principio d’interazione 3D
È grazie alle nuove tecnologie in grado di rilevare e catturare il movimento che il motion-gaming è stato in grado di vedere la luce. Diversi sensori (accelerometri, giroscopi) sono integrati nei dispositivi, sia una console di gioco o uno smartphone, in modo che i movimenti generati siano catturati nel modo più preciso possibile.
La cassetta degli attrezzi del giocatore del futuro
Leap Motion rappresenta la nuova generazione di sensori di movimento 3D. Una semplice scatola collegata al computer riproduce i movimenti della mano. Riconosce la forma delle vostre mani e le dieci dita indipendentemente. Tra le sue caratteristiche, il Leap Motion permette di disegnare un mondo tridimensionale. Non fare ricorso al manuale: sii intuitivo! I gesti da effettuare sono gli stessi che su uno schermo tattile. Fate un movimento: lo schermo lo riproduce immediatamente. Questo sistema crea uno schermo fittizio che sfiorerà con le dita. Precisione, rapidità, il Leap Motion sorprende per la sua semplicità. In procinto di essere utilizzato in medicina, ha già conquistato i seguaci dei videogiochi su FPS o World of Warcraft.